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Confindustria Moda e le Organizzazioni sindacali insieme per il settore

By Isabella Naef

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Sergio Tamborini, presidente Confindustria Moda Credits: Confindustria Moda

Confindustria Moda e le Organizzazioni sindacali nazionali di categoria rinnovano il proprio impegno congiunto per il consolidamento delle imprese e la difesa e la promozione dei lavoratori del tessile abbigliamento moda. E' stato firmato il testo definitivo e completo del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro per il periodo primo aprile 2024 - 31 marzo 2027, che porta a compimento quanto definito nell’accordo di rinnovo siglato tra le parti, l'11 novembre 2024.

Ieri, il presidente di Confindustria Moda, Sergio Tamborini, e i segretari generali dei sindacati di categoria Marco Falcinelli della Filctem-Cgil, Nora Garofalo della Femca-Cisl e Daniela Piras della Uiltec-Uil, si sono incontrati a Milano, nella sede dell’associazione nazionale della filiera del settore tessile abbigliamento moda.

Le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori del settore hanno riaffermato il comune interesse alla difesa e al consolidamento e rilancio della filiera produttiva del tessile abbigliamento moda, che con le sue 40mila imprese e i suoi 400mila addetti per circa 60 miliardi di euro di fatturato annuo rappresenta un pilastro essenziale dell’industria manifatturiera italiana.

Confermata, quindi, la volontà di definire obiettivi e iniziative comuni che impegneranno le rispettive organizzazioni nei prossimi mesi e anni, sia nei rapporti interni alla filiera, sia nelle relazioni con le istituzioni, a partire dal Governo.

“Con l'incontro di oggi confermiamo la volontà di Confindustria moda di potenziare le relazioni industriali di settore per sostenere, insieme con i sindacati e con più forza, le imprese e i lavoratori. Per questo, oltre al nuovo contratto di lavoro, formalizziamo la nascita dell'Ente bilaterale moda, uno strumento operativo essenziale per implementare le strategie di intervento nel comparto, e annunciamo con le organizzazioni sindacali l’elaborazione di un piano strutturale congiunto a sostegno del tessile e moda e dei suoi operatori che andremo a presentare al Governo nei prossimi tavoli ministeriali”, ha sottolineato, attraverso una nota, Sergio Tamborini, presidente Confindustria moda.

Il nuovo Ccnl, che è già pienamente in fase di attuazione, prevede l’aumento dei minimi retributivi lordi medi mensili di 200 euro a regime, che copre il recupero dell’inflazione registrata negli anni 2022 e 2023 e tutela il potere d’acquisto dei salari fino al 31 marzo 2027. Prevista anche la parificazione normativa tra le diverse qualifiche professionali: dall’inizio del 2025 operai, qualifiche intermedie, impiegati e quadri sono soggetti ai medesimi diritti e doveri; un nuovo investimento sulle competenze dei lavoratori, con l’impegno delle aziende ad estendere i programmi di formazione continua a tutti i lavoratori.

Il miglioramento degli istituti che regolano la conciliazione tra il tempo e l’organizzazione del lavoro e gli impegni della vita privata dei lavoratori; un un rinnovato investimento sul welfare contrattuale con il miglioramento del piano di assistenza sanitaria offerto da Sanimoda, l’aumento della tutela previdenziale del fondo di settore Previmoda e nuove risorse pari a 200,00 euro annue per ogni lavoratore spendibili in beni e servizi di welfare, sono altri elementi del Ccnl.

Firmato l’accordo istitutivo dell'Ente bilaterale moda

Ieri, inoltre, è stato firmato l’accordo istitutivo dell'Ente bilaterale moda (Ebm).

L'ente sarà gestito in modo paritetico tra le parti, le relazioni industriali di settore potranno avvalersi di uno strumento operativo, dotato di organizzazione e risorse proprie messe a disposizione da aziende e lavoratori, che consentiranno di supportare l’elaborazione e la messa in opera di strategie e iniziative di sviluppo per il settore e di interesse comune fra imprese e lavoratori; realizzare nuovi progetti di formazione e assistenza in favore di aziende e lavoratori.

Confindustria moda e le Organizzazioni sindacali nazionali di categoria, in rappresentanza dei soggetti più interessati al futuro della filiera produttiva della moda, le aziende e i loro lavoratori, stanno elaborando un documento comune con le proposte condivise in materia di politica industriale. Queste proposte saranno prossimamente presentate congiuntamente al Governo nell’ambito del Tavolo della moda, affinché le iniziative, che in tale sede si definiranno, siano coerenti con le esigenze delle imprese e dei lavoratori e le risorse pubbliche disponibili siano effettivamente indirizzate al sostegno ed allo sviluppo della filiera in modo concreto e fruibile da parte di tutti gli operatori, si legge, ancora, nella nota.

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sergio tamborini